L'uomo che corruppe Hadleyburg by Marc Twain

L'uomo che corruppe Hadleyburg by Marc Twain

autore:Marc Twain
La lingua: it
Format: mobi
Tags: Romanzo
ISBN: 9788866321606
editore: E/O
pubblicato: 2012-06-20T22:00:00+00:00


4

A casa i Richards dovettero subire congratulazioni e complimenti fino a mezzanotte. Poi furono lasciati soli. Avevano l’aria un po’ triste e rimasero seduti in silenzio, pensierosi. Infine Mary sospirò e disse:

«Pensi che ci siamo comportati male, Edward… molto male?», e i suoi occhi vagarono sui tre grossi biglietti accusatori posati sul tavolo, dove la gente venuta a congratularsi li aveva avidamente rimirati e sfiorati con reverenza. Edward non rispose subito; trasse anche lui un sospiro, poi, in tono esitante, disse:

«Non… non potevamo fare altrimenti, Mary; era… be’, era stabilito. Tutto è stabilito».

Mary levò gli occhi e lo fissò, ma lui non ricambiò lo sguardo. Trascorso, qualche istante la moglie disse:

«Pensavo che le congratulazioni e gli elogi facessero sempre piacere. Ma… ora invece mi sembra… Edward?».

«Sì?».

«Hai intenzione di restare alla banca?».

«N-no».

«Dai le dimissioni?».

«Domattina… per lettera».

«Bene, mi sembra la cosa migliore».

Richards chinò la testa e se la prese tra le mani mormorando:

«Non mi sembrava nulla, prima, farmi passare tra le mani i soldi degli altri a fiumi, ma… Mary, sono così stanco, così stanco…».

«Andiamo a letto».

Alle nove del mattino il forestiero andò a ritirare il sacco, prese una carrozza e lo portò all’albergo. Alle dieci, come previsto, Harkness ebbe con lui un colloquio privato. Il forestiero chiese e ottenne cinque assegni al portatore, emessi da una grossa banca, quattro da millecinquecento dollari e uno da trentaquattromila. Si mise uno dei primi nel portafoglio e gli altri, per un totale di trentottomilacinquecento dollari, li chiuse in una busta, accludendovi un biglietto, scritto quando Harkness se ne fu andato. Alle undici si presentò a casa dei Richards e bussò. La signora Richards sbirciò tra le persiane, andò quindi a ritirare la busta, e il forestiero sparì senza dire una parola. Tornò dalla porta rossa in viso e reggendosi in piedi a stento. Affannosamente disse:

«L’ho riconosciuto, sono sicura. Mi pareva ieri sera d’averlo già visto da qualche parte».

«È l’uomo che ha portato qui il sacco?».

«Mi pare proprio di sì».

«Allora è anche il presunto Stephenson che ha fregato tutti i pezzi grossi col suo segreto fasullo. E se ora invece dei contanti ci ha dato degli assegni, vuol dire che ha imbrogliato anche noi che pensavamo di averla fatta franca. Quel po’ di sonno di stanotte mi aveva fatto sentir meglio, ma a vedere quella busta mi rivien male. È troppo sottile; ottomilacinquecento dollari, anche in biglietti di grosso taglio, sono sempre un bel malloppo».

«Cos’hanno che non va gli assegni, Edward?».

«Assegni firmati da Stephenson? Se gli ottomilacinquecento dollari mi arrivano in contanti li prendo; ormai sono rassegnato, Mary, visto che sembra proprio che così sia stabilito… ma un gran coraggio non l’ho mai avuto e non me la sento di cambiare un assegno con una firma come quella, la cosa finirebbe male di certo. Qui c’è una trappola. Quell’uomo ha già cercato di incastrarmi; in un modo o nell’altro ce la siamo cavata; e ora ci riprova con un altro metodo. Se sono assegni…».

«Oh, no, Edward, che peccato!» e tirando fuori gli assegni scoppiò in lacrime.



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